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Fra Umile da Petralia: 400 Anni di Arte e Spiritualità Celebrati a Polla dai Frati Minori (VIDEO)

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Celebrato a Polla il 400esimo anniversario dell’inizio dell’attività artistica di Frate Umile da Petralia Soprana, piccolo centro in provincia di Palermo. L’iniziativa, voluta dai Frati Minori e dal Comune di Polla si è svolta nella Chiesa del Santuario di Sant’Antonio delle lacrime. Tema dell’incontro “400 anni di arte, e spiritualità nelle opere di Fra Umile da Petralia”. Dopo i saluti del Padre Guardiano del Santuario, fra Marco Della Rocca, del sindaco di Polla, Massimo Loviso, del sindaco di Bisignano, Francesco Fucile, e (in webinar) del sindaco di Petralia Soprana, Pietro Macaluso, sono intervenuti lo storico dell’Arte, Gianpasquale Greco dell’Università Federico II di Napoli, e fra Mimmo Marcigliano, Padre Guardiano del Convento di Sorrento e responsabile Ufficio Cultura e Arte della Provincia Salernitana-Lucana dei Frati Minori. Ha coordinato i lavori fra Carlo Basile del Santuario ospitante.

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Massimo Loviso e Giuseppe Fucile

“Gli interventi dei due sindaci ospiti -ha spiegato Massimo Loviso– è dettata dal fatto che si sta cercando di realizzare una rete tra i comuni che hanno la fortuna di ospitare opere di Fra Umile in modo da poter tracciare un itinerario turistico-religioso. Già nel novembre scorso abbiano organizzato una prima iniziativa qui a Polla e, successivamente, abbiamo partecipato ad un analogo incontro a Petralia Soprana dove c’erano molti sindaci dei paesi che hanno la fortuna di avere nel proprio patrimonio artistico e religioso opere del frate siciliano. Proprio in quella occasione nacque l’idea di dare vita ad una rete e devo dire che l’iniziativa sta procedendo speditamente. Una nuova iniziativa si terrà proprio a Bisignano”.  

Il Crocifisso di Tortosa

L’opera di Padre Umile ha lasciato tracce visibili ed apprezzate in circa 30 comuni tra Sicilia, Campania, Puglia e Basilicata, e anche in Spagna. Anche a Polla è custodito uno spettacolare crocifisso in legno d’ulivo ed è uno tre firmati dall’artista (gli altri due sono a Bisignano e a Tortosa in Catalogna). Quest’ultimo crocifisso, presente sin dal 1641 a Tortosa e dal 1652 collocato nella Iglesia y convento de la Purìsima Concepcìon Victoria di Tortosa è stato attribuito a Fra Umile nel 2012 quando, in seguito a un lavoro di restauro, si è scoperta la scritta “Frate Hvmile di Petralia […] lo fece. 1635, ottobre, Palermo”. Nella guida della città si legge che “la chiesa ospita un’immagine a grandezza naturale del Santo Cristo, scolpita nel 1635 dallo scultore e religioso italiano Umile da Petralia. Il realismo di questa scultura barocca la rende un’opera artistica molto apprezzata e suscita grande devozione tra i cittadini di Tortosa. Il volto esprime un’intensa agonia, mentre il corpo, con dovizia di particolari, rispecchia questa sofferenza. La carne lacerata di Cristo è ottenuta con la pergamena e i grandi volumi di sangue che fuoriescono sono stati lavorati con cera di resina o vetro fuso”.

Fra Umile da Petralia era nato nel 1601 da Giovan Tommaso Pintorno da Geraci e da Antonia Buongiorno, appartenente a nobile casato. Proprio dal padre, maestro d’ascia, il giovane apprese i primi rudimenti dell’intaglio. Dopo avere rifiutato un matrimonio combinato, trova nella vocazione religiosa la ragione di vita per cui entra come laico nell’ordine dei Frati Minori Osservanti riformati nel 1623, prendendo il nome di Umile. Inizia con successo un’attività di scultore in legno specializzandosi nei crocefissi policromi. Nel novembre 1623 il flagello della peste nera imperversa nell’isola in due ondate d’epidemie successive diffuse nel (1624–1626), (1629–1631) e miete numerose vittime. Fu proprio lo scontro con la dura realtà della malattia e della morte a determinare in modo decisivo il grande realismo delle sue sculture. La presenza di scultori in legno tra i francescani, sia prima che dopo fra’ Umile, indica un’attività di scuola artistica all’interno dell’ordine in cui completò la propria preparazione artistica. La vena artistica sviluppata nella bottega paterna, maturata a Palermo, successivamente consolidata nell’ambito di una produzione permeata dallo stile di artisti a lui territorialmente e ecclesiasticamente noti. Negli ultimi anni, forse malato, si fermò a Palermo nel convento di Sant’Antonio dove formò una scuola con numerosi discepoli. Morì all’età di 38 anni il 9 febbraio del 1639.

Nel corso di un articolato ed interessante intervento Gianpasquale Greco (vedi intervista) ha ripercorso la vita e l’attività artistica di Fra Umile “del quale, però, non disponiamo di una biografia completa ma merita di essere studiato. La sua produzione è particolarissima nel rendere l’idea vera ed empatica della crocifissione. Sappiamo che le varie commissioni lo hanno portato lontano dalla Sicilia e, in particolare, in Calabria, Basilicata e Campania. Pur essendo deceduto in giovane età, Fra Umile ha lasciato il segno sia nell’arte che nella spiritualità. Oltre ai tre crocifissi firmati, oscilla tra 25 e 33 il numero a lui attribuiti. Uno dei pochi ad avere scritto sul frate siciliano è stato nel 1687 Pietro da Palermo per cui si avverte di dare vita ad un catalogo ragionato per far conoscere lo scultore che ha lasciato il segno della sua presenza e della sua arte. Un documento del 1623 ci dice che è Maestro”.

Da parte sua fra Mimmo Marcigliano (vedi intervista) dopo avere evidenziato “l’estrema partecipazione di Francesco d’Assisi al crocifisso”, ha definito fra Umile “un alter Franciscus” per chiedersi “tenendo conto che la sua attività è calibrata in 15-17 anni, come abbia fatto a realizzare una trentina di opere, tutte perfette, in cui sono ben visibili una grande armonia, un vedere fisico ed un vedere spirituale. Quanto ascoltiamo dal Vangelo lo vediamo nelle sue opere. La fede e l’arte vanno considerate una comunicazione della bellezza. Il crocifisso di Polla, firmato e datato 2 novembre 1636, è un libro aperto che, però, bisogna saper leggere. Fra Umile descrive in maniera minuziosa la passione di Cristo. Alcuni sostengono che nella sua arte ci siano analogie con la Sindone.  Ci sono delle comparazioni ma nel ‘600 la Sindone non era conosciuta, figuriamoci poi in un paesino della Sicilia. Osservare i crocifissi di fra Umile è come leggere il Vangelo”.

Al termine dell’incontro il sindaco Loviso ha annunciato che sono previsti ulteriori lavori di restauro delle opere d’arte presenti nella chiesa del Santuario: oltre al crocifisso di fra Umile si segnalano per la loro bellezza le 40 tele della quadreria, realizzate nel 1666 da Michele Ragolia, la cupola affrescata dal Domenico Sorrentino, il coro ligneo e gli affreschi del ‘500 rinvenuti a seguito di precedenti lavori di restauro. Non a caso un francescano del secolo scorso, scrisse: “Qui fanno a gara tutte le arti, in particolare scultura e pittura. Sono opere realizzate il più delle volte proprio da artisti francescani”.

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