Alla fine di novembre del 2014 inaspettatamente e prematuramente veniva a mancare Domenico Bosco, insegnante, attore vernacolare, animatore, fine dicitore: un lutto per tutta la comunità di Sant’Arsenio. Inutile dire che un personaggio così non si ricrea. Eppure a dieci anni dalla sua scomparsa l’intera cittadinanza ha avvertito l’urgenza di ricordarlo con un’azione sincronicamente partita da due fonti diverse e complementari: l’una istituzionale e civica, l’altra religiosa, il tutto realizzato in due momenti della giornata di sabato 7 dicembre.

Il Comune di Sant’Arsenio, nella persona del sindaco, dott. Donato Pica, accogliendo le istanze di una Commissione da tempo istituita e delegata a questa finalità, costituita dalla professoressa Gabriella Di Martino, Carla Coiro, l’architetto Marco Ambrogi e presieduta dall’assessore Annamaria Mazzariello, ha deliberato per Domenico Bosco il conferimento della «benemerenza civica alla memoria», consegnata alla moglie Annamaria Ippolito ed ai figli Nicola e Diego, con una cerimonia solenne e partecipata svoltasi nell’aula consiliare del Municipio nella quale sono convenuti i principali promotori dell’onorificenza motivata dalle tantissime attenzioni di Domenico dedicate per anni alla promozione della lingua e delle tradizioni di Sant’Arsenio, nonché dalle importanti innovazioni del metodo didattico dell’apprendimento che hanno visto la pubblicazione postuma della raccolta di poesie in rima del 2015, curata da Nicola Episcopo nell’edizione della Tipografica Bressanese, e del testo VERSI-COLORI-CARTE del 2019, editrice Gaia, curata dall’illustre docente e saggista prof. Rino Mele, il quale ha voluto essere presente al conferimento, insieme con una foltissima schiera di amici ed ammiratori di ogni età.
Alla cerimonia istituzionale, preceduta da un commosso e sentito ricordo del sindaco ed illustrata da una relazione motivazionale tenuta dall’amico storico di Domenico, architetto Coiro, è seguita la piantumazione di un tiglio, simbolo di vita e di continuità, nella località «Difesa», a perpetuare il ricordo del personaggio.

cerimonia consegna Benemerenza Civica alla Memoria di Domenico Bosco
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A seguire nel pomeriggio, a cura della Parrocchia, si è tenuta la serata conclusiva della Quarta edizione di Teologia, Musica e Arte, finalizzata quest’anno all’esplicitazione dei talenti evangelici messi a frutto nella quotidianità esperienziale della vita. L’incontro, come sempre organizzato dall’instancabile Giuseppe Aromando con efficacia pari alla sua discrezione, è stato programmato fin dallo scorso giugno per essere dedicato a Domenico Bosco, voce talentuosa della comunità santarsenese: mobilità di una voce che, per dono di natura, poteva indifferentemente variare dai toni gravi alle tonalità più acute, imitando, riferendo discorsi altrui, accentuando espressioni dialettali, aprendo mondi di conoscenza delle persone o di personaggi di vari contesti sociali.
La manifestazione, condotta dalla consumata esperienza dello scrittore e giornalista Geppino D’Amico, si è aperta con un’efficace escursione teologica del Parroco don Martino Romano, il quale, pur non avendo conosciuto di persona Domenico, ha avuto modo di raccogliere le affettuose e convincenti testimonianze degli amici attori del teatro vernacolare e dei tanti ammiratori dei suoi scritti in versi e in prosa, sviluppando un’accorata disamina della parabola dei talenti intesa come sviluppo umano e religioso delle potenzialità e qualità personali, i talenti appunto, donati da Dio perché siano messi a frutto e moltiplicati a vantaggio dell’intera comunità. Particolarmente efficace per tutti i presenti è stata la riflessione: «si può essere morti, ma sempre vivi» che è sembrata estremamente calzante alla vicenda umana di Domenico Bosco, che è stato omaggiato ancora una volta con le riflessioni dell’amico Enrico attraverso una proiezione di immagini commentate dal titolo: «i colori del Bosco» concluse con una simpatica disamina di un significativo campionario di filastrocche didattiche da tutti i presenti accolte col sorriso che certo l’autore avrebbe gradito ed auspicato.
La partecipazione di Giuseppe Aromando e di Marirosa Coiro, attrice vernacolare, con la lettura di alcuni brani autobiografici di Domenico, nonché l’esecuzione di canzoni dello stesso autore, musicate ed interpretate simpaticamente da Walter Coiro, che si è prodotto in queste assolute novità accompagnandosi alla sua amatissima chitarra, hanno impreziosito la serata, alla quale ha partecipato un pubblico numeroso ed attento, unitamente al parroco emerito don Antonio Breglia ed alla delegazione municipale guidata dal sindaco Donato Pica che ha voluto chiudere la serata con un nuovo e più convincente intervento teso a sottolineare l’unità di intenti che ha caratterizzato questa duplice manifestazione di un’affettuosa e sentita ammirazione per chi ha seminato e donato tanto alla collettività.
Nel corso della manifestazione la parrocchia ha fatto dono ad Enrico Coiro di una “bacchetta” per i suoi 50 anni di attività musicale iniziata nel 1974 quale direttore di cori polifonici.