Search

La Corte Costituzionale accoglie il ricorso della Regione Campania e boccia il Governo sui tagli alla Sanità

In un contesto di risorse scarse, “per far fronte a esigenze di contenimento della spesa pubblica dettate anche da vincoli euro-unitari, devono essere prioritariamente ridotte le altre spese indistinte, rispetto a quella che si connota come funzionale a garantire il ’fondamentale’ diritto alla salute di cui all’articolo 32 della Costituzione, che chiama in causa imprescindibili esigenze di tutela anche delle fasce più deboli della popolazione, non in grado di accedere alla spesa sostenuta direttamente dal cittadino, cosiddetta out of pocket”.

Con sentenza n. 195 assunta in seduta pubblica il 29 ottobre scorso e depositata il 6 dicembre, la Corte Costituzionale ha deciso sul il ricorso della Regione Campania contro la Legge di bilancio 2024 e pluriennale per il triennio 2024-2026. La Corte ha dichiarato non fondate questioni che riguardano la legittimità della misura, le modalità e la durata del concorso delle Regioni agli obiettivi di finanza pubblica, stabilite dalla Manovra nelle more della nuova governance economica europea, che, peraltro, mostrano la volontà del legislatore di non far gravare il contributo sulle spese relative alla missione Diritti sociali, politiche sociali e famiglia e alla missione Tutela della salute. La sentenza ha però sollecitato il legislatore al fine di “scongiurare l’adozione di “tagli al buio”, ad “acquisire adeguati elementi istruttori sulla sostenibilità dell’importo del contributo da parte degli Enti ai quali viene richiesto e a non trascurare il coinvolgimento della Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica”.

La sentenza ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 nella parte in cui non esclude dalle risorse che è possibile ridurre, a seguito del mancato versamento del contributo da parte delle Regioni, quelle spettanti per il finanziamento dei diritti sociali, delle politiche sociali e della famiglia e, in particolare, della tutela della salute. Questo perché “nemmeno nel caso in cui la Regione non abbia versato la quota del contributo, lo Stato può rispondere tagliando risorse destinate alla spesa costituzionalmente necessaria, tra cui quella sanitaria – già in grave sofferenza per l’effetto delle precedenti stagioni di arditi tagli lineari – dovendo quindi agire su altri versanti: il diritto alla salute non può essere sacrificato fintanto che esistono risorse che il decisore politico ha la disponibilità di utilizzare per altri impieghi. Da ultimo, la sentenza della Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del comma 557 dell’art. 1 della legge n. 213 del 2023, nella parte in cui non prevede che il decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, diretto a individuare i criteri e le modalità di riparto, nonché il sistema di monitoraggio dell’impiego delle somme, del “Fondo per i test di Next-Generation Sequencing per la diagnosi delle malattie rare”, sia adottato d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.

*****

Vincenzo De Luca

Sulla decisione della Suprema Corte è intervenuto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che aveva presentato il ricorso: “L’iniziativa della Regione Campania di impugnare davanti alla Corte Costituzionale quella parte della legge Finanziaria che riguardava la sanità, ha prodotto una sentenza di valore straordinario. La Corte ha affermato il principio che la tutela della salute non può essere subordinata a logiche contabili, e che va considerata una priorità assoluta. Ha affermato ancora il principio che soprattutto in materia sanitaria e di politiche sociali è imprescindibile la verifica con le Regioni della sostenibilità dei tagli alle risorse pubbliche.

È un risultato davvero straordinario quello ottenuto dall’iniziativa politica della Regione Campania a difesa della sanità pubblica, e che è in continuità con la recente pronuncia della Consulta relativa alla legge sull’autonomia differenziata. L’attenta iniziativa della Campania ha contribuito a un risultato politico e sociale straordinario”. Soddisfazione per la decisione della Corte Costituzionale è stata espressa anche da parlamentari di diversi partiti dell’opposizione in Parlamento.

Condividi l'articolo:

1 comment

  1. Ancona una volta il nostro presidente De Luca ha avuto ragione, una personalità che merita ancora la guida alla regione Campania.

Write a response

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Close
Magazine quotidiano online
Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
Close