Search

Con-Tatto – Autonomia Differenziata, la Consulta a difesa del SUD (VIDEO): “smantellati” i punti anticostituzionali

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Continua far discutere la sentenza della Corte Costituzionale che in merito alla legge sulla Autonomia differenziata non ha dichiarato l’incostituzionalità totale della legge ma ha mosso sette rilievi che vengono diversamente considerati. Il Centrosinistra esulta: “La sentenza difende l’unità del Paese in quanto sono state accolte in gran parte le richieste delle Regioni”. Il Centrodestra minimizza: “È solo una piccola battuta d’arresto” per cui: “Noi tireremo dritto”. Con questi presupposti la polemica è destinata a continuare.

GUARDA IL VIDEO CON LA NUOVA PUNTATA DI “CON-TATTO”:

VIDEO – CLICK SUL PLAYER PER VEDERE

Come è noto, l’Autonomia differenziata consente alle Regioni di ottenere un livello di autonomia maggiore rispetto a quello previsto dallo statuto ordinario. Può riguardare varie competenze legislative, amministrative e finanziarie, che le Regioni possono gestire in maniera.  La legge sull’Autonomia differenziata porta il nome del senatore leghista Roberto Calderoli, a cui dobbiamo anche la legge elettorale n. 270 del 21 dicembre 2005, nota come “Porcellum” perché lo stesso Calderoli la definì una “porcata”.  Ora ci ha provato con l’Autonomia differenziata spalleggiato da Lega, Fratelli d’Italia e, con qualche distinguo, da Forza Italia che ora cerca di smarcarsi. Ad opporsi sono state le regioni Campania, Puglia, Toscana e Sardegna e 1.300.000 persone che hanno sottoscritto la richiesta di referendum abrogativo. PerVincenzo De Luca, il portabandiera della rivolta: “La sentenza smantella la Legge Calderoli e difende l’unità del Paese. La Corte Costituzionale ha accolto in gran parte e in tutto il suo nucleo essenziale, le censure mosse nel ricorso promosso dalle quattro Regioni; “riscrive” la legge nei termini che la stessa Regione Campania ha proposto con un disegno di legge emendativo della Calderoli trasmesso alle Camere qualche settimana fa. È inoltre accolto tutto il gruppo di censure relative alla determinazione dei Lep”.  

Da parte sua, in polemica con Salvini che voleva regalarle una copia della Costituzione, la segretaria del PD, Elly Schlein, ha invitato il leader leghista “a portare la copia della Costituzione alla Meloni e magari di leggerla insieme”. Di diverso avviso Giorgia Meloni: “La maggioranza andrà avanti con la riforma, ovviamente nel rispetto delle modifiche della Corte, che non minano l’essenza della legge”.

Ancor più convinto della validità della legge è il suo pigmalione, Roberto Calderoli: “Poiché i rilievi della Suprema Corte sono soltanto sette, la partita è finita 45-7” e aggiunge: “Farò tesoro degli indirizzi della sentenza e poi le opposizioni taceranno mi auguro per sempre”.  Singolare l’opinione espressa da Fulvio Martusciello, eurodeputato e coordinatore in Campania di Forza Italia che sembra smarcarsi dalla Lega invitandola “a farsene una ragione; ora il Parlamento può concentrarsi su riforme più urgenti rispetto all’Autonomia differenziata”. Come dire? Un colpo al cerchio e uno alla botte. Una cosa appare poco chiara: se Forza Italia era contraria alla legge perché i sui parlamentari l’hanno votata? E come si regoleranno se e quando il trio Calderoli-Salvini-Meloni riporteranno la legge in Parlamento? Misteri della politica!

E in Campania? Qui continuano le divergenze di vedute tra il Governatore, Vincenzo De Luca, e i vertici regionali e nazionali del PD contrari al terzo mandato.  L’ultima divergenza riguarda la candidatura del ministro per la Coesione e PNRR, Raffele Fitto, alla carica di vicepresidente esecutivo nel nascente governo europeo.  I vertici del PD sono contrari a votarlo perché la Meloni non ha votato per l’elezione di Ursula von der Leyen al vertice del Governo dell’Europa.

Di diverso avviso è Vincenzo De Luca, che pure si è a lungo scontrato con Fitto accusandolo di avere volutamente ritardato l’invio dei fondi di coesione destinati alla Campania, al punto da definirlo Buiofitto. De Luca non è contrario all’incarico del ministro in Europa ma chiede: “Niente ideologismi ma solo l’assunzione di alcuni impegni, tra i quali quello di tutelare fino in fondo il ruolo delle Regioni. Dopodiché è ragionevole sostenere il candidato italiano”. Per numerosi osservatori la decisione del PD è un chiaro errore politico che danneggerebbe l’Italia. Lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto il ministro di rientro da Bruxelles per avere notizie della situazione che si sta determinando.

Intanto, in Campania Vincenzo De Luca continua per la sua strada. Una settimana fa aveva inaugurato, a Bracigliano, il primo dei tre nuovi centri dell’Asl Salerno per la diagnosi precoce dell’autismo e per la transizione all’età adulta, una struttura all’avanguardia. Nella giornata di sabato ha inaugurato a Eboli, presenti il direttore generale dell’ASL, Gennaro Sosto, e il sindaco della città, Mario Conte, quattro nuove sale operatorie nell’ospedale cittadino. Quindi di corsa verso Valle dell’Angelo, il più piccolo comune della Campania, per il taglio del nastro della prima “Bottega della Comunità” aperta dalla Asl di Salerno che ha dato così avvio alla sperimentazione del modello aziendale di assistenza sociosanitaria per le aree interne in collaborazione con 29 Amministrazioni comunali del Cilento interno per cui ce ne sono altre 28 strutture simili da inaugurare. Durante questi incontri, anche se a Sala Consilina aveva detto che non avrebbe più parlato di terzo mandato, quando gli vengono poste domande sul futuro De Luca non perde l’occasione per ribadire che la strada è tracciata e che andrà avanti con chi ci sta. Chi sarà più intransigente? Il PD oppure De Luca?

Intanto, il governatore ha incassato l’appoggio del PSI di Enzo Maraio ma rischia di perdere quello di Clemente Mastella, costantemente ancorato al Centro, che sabato ha incontrato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi (di origini irpine), e dopo avere ricordato i 105.000 voti dati a De Luca alle passate regionali, ha confermato che presenterà una sua lista  e, in considerazione delle divergenze nel Centrosinistra, è pronto ad appoggiare Piantedosi qualora dovesse essere il candidato per il Centrodestra. “Se gli schieramenti dovessero essere tre -ha affermato Mastella- i nostri voti di “Noi di Centro” sarebbero decisivi”. Questo il Mastella pensiero.

Per quanto riguarda il Centrosinistra indicazioni utili potrebbero scaturire dall’esito delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Umbria, il cui esito è atteso in giornata. Un’altra sconfitta potrebbe risultare fatale alla Schlein, accusata di essere troppo intransigente e troppo ancorata a sinistra e di aver commesso più di un errore. Lo diceva anche Cicerone: “…insipientis est perseverare!!”. La politica non è fatta solo di “no”, ma anche di lunghe e faticose mediazioni.

Condividi l'articolo:
Write a response

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Close
Magazine quotidiano online
Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
Close