di Giuseppe D’Amico
A differenza degli anni precedenti quest’anno nel Vallo di Diano la politica non è andata in ferie. Anzi, è stata caratterizzata da diversi avvenimenti con ampio uso di polemiche e di accuse. L’argomento principale ha riguardato la seduta assembleare della Comunità Montana che si è conclusa con l’elezione di Vittorio Esposito alla presidenza dell’Ente e dei quattro assessori (i riconfermati Antonio Pagliarulo e Gaetano Spano ai quali si sono aggiunti Michela Cimino e Attilio Romano). Vallopiù ha dato ampio spazio agli avvenimenti per cui non è il caso di parlarne di nuovo.
L’auspicio è che polemiche e accuse finiscano in soffitta e che settembre sia il mese del ritorno alla…politica. La prima iniziativa di settembre porta la firma di Angelo Paladino, Presidente dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio di Arco Latino, da sempre impegnato nella difesa dell’ambiente.
Con una nota diffusa nei giorni scorsi Paladino pone all’attenzione dei politici del comprensorio alcune problematiche che riguardano l’intero Vallo di Diano: emergenza idrica, incendi di chiara origine dolosa con conseguenti danni all’assetto paesaggistico.
La ripetuta mancanza di precipitazioni nevose nel periodo invernale e l’aumento delle temperature, hanno generato una condizione siccitosa con il depauperamento, se non la scomparsa, di molte falde acquifere (Sala Consilina – la sorgente Fruscio è pressoché esaurita, così come le altre a monte).
Tanto, nel Vallo di Diano, si ripercuote, pesantemente, sulle attività umane ed in particolare su quelle agricole che oggi devono far ricorso, sempre più, per l’irrigazione ad emungimenti da pozzi, pubblici e privati, di acqua potabile (6.0000.000 m3 è l’attuale consumoa fronte di un fabbisogno idrico di 20.000.000 m3). L’acqua nobile, risorsa che si è già ridotta del 14%, dovrebbe essere riservata essenzialmente agli usi domestici e non utilizzata, massicciamente, per usi diversi (agricoli o produttivi), specialmente in periodi di grave siccità. Da qui l’invito di Paladino “a sostenere il Consorzio di Bonifica Vallo di Diano nella iniziativa progettuale, unica di valenza comprensoriale, per la creazione un sistema di invasi e di regimentazione delle acque, che possa servire ad affrontare le previste prossime emergenze idriche e prevenire, contestualmente, gli effetti disastrosi, dal punto di vista idrogeologico, di precipitazioni estreme ed improvvise”.
Altro fenomeno che suscita notevoli preoccupazioni è quello dei ripetuti incendi, di chiara origine dolosa, verificatisi nel mese appena trascorso, che hanno colpito molti Comuni del Vallo ed in particolare Sala Consilina, con la distruzione di circa 400 ettari di patrimonio forestale, che ha sensibilmente compromesso anche l’aspetto paesaggistico di zone sottoposte a vincolo e ricomprese in aree contigue al Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Per tale motivi gli Amministratori locali, a tutti i livelli, sono invitati “ad affrontare la crisi climatica e le emergenze in atto, con responsabilità e coraggio, senza attardarsi in inutili, sterili e dannosi personalismi e prove muscolari, tese ad escludere qualcuno”.
Non poteva mancare una considerazione sulle polemiche verificatesi nell’ultima assemblea della Comunità Montana: “Spero che la nuova gestione, affidata a Vittorio Esposito, possa finalmente portare alla definizione precisa delle competenze dell’Ente, da parte della Regione Campania, a finanziamenti adeguati anche per l’incremento e la stabilizzazione degli operai idraulici forestali, che possano consentire la predisposizione di un efficiente sistema di manutenzione e pulizia del sottobosco, dei valloni, dei versanti e la realizzazione di vie tagliafuoco, che possano prevenire gli incendi. Non si può affrontare un problema così importante e complesso, come quello degli incendi, affidandosi alla generosità e al sacrificio di pochi operai idraulico forestali, che intervengono sempre in emergenza e in condizioni di precarietà”. Sempre sul tema degli incendi i Sindaci sono invitati ad organizzare, in maniera adeguata, i COC (Centri Operativi Comunali), affidandosi a personale responsabile e disponibile, che deve intervenire tempestivamente al momento dell’emergenza, senza far registrare, come è avvenuto, dannose defezioni ed assenze.
A proposito di assenze e di indifferenza riguardo a emergenze così importanti, Paladino segnala “con rammarico, il preoccupante silenzio dell’Ente Parco, che non è stato e non è presente, in nessun modo, su vicende che dovrebbero vederlo protagonista, sia sul piano della programmazione che su quello operativo, a tutela di un Patrimonio naturale e paesaggistico, riconosciuto dall’UNESCO bene dell’umanità”.
A conclusione della sua nota Paladino invita gli amministratori del Vallo di Diano a ritrovare unità e coesione politica e sociale in quanto “i Territori più competitivi sono quelli più coesi, più solidali, in grado di coniugare innovazione e responsabilità sociale, più capaci di includere tutti e non escludere qualcuno per mero e miope calcolo personale”.