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Il “ritorno a casa” di Carlos D’Amico: nipote di un emigrato in Uruguay, ha voluto che le sue ceneri venissero conservate a Polla

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Carlos D’Amico

Il 2024 è stato proclamato “Anno della radici italiane nel mondo” anche allo scopo di valorizzare le storie di emigrazione, sacrificio e successo degli avi degli italo-discendenti nel mondo e preservarne la memoria. Dall’analisi delle numerose vicende migratorie di cui ci siamo occupati emerge un dato: i nostri connazionali emigrati oltreoceano, ma anche i loro figli nati all’estero, hanno un forte desiderio di tornare in Italia anche sia pure per un breve periodo allo scopo di conoscere i paesi dai quali i loro antenati erano partiti per vivere il sogno americano. Un esempio: a Polla è stato così per Acho Manzi, figlio del celeberrimo poeta italoargentino Homero Manzi (all’anagrafe Homero Nicolas Manzione). Nel 2007 Acho Manzi fu insignito della cittadinanza onoraria del Comune di Polla concessagli dal sindaco Massimo Loviso “per avere profuso grande e continuo impegno per far conoscere l’attività poetica dell’illustre genitore, nipote di Francesco Paolo Manzione, nato a Polla nel 1860 ed emigrato nel 1886 in Argentina”. Tra le tante storie di cui mi sono occupato quest’anno mi ha maggiormente colpito quella di Carlos D’Amico, nato nel 1949 a Paisandú, nell’Uruguay, e morto nel giugno scorso ad Alicante, in Spagna. Non sappiamo quando il nonno sia emigrato da Polla in Uruguay insieme alla moglie, originaria di Marsico Nuovo. Sappiamo che anche i figli e i nipoti hanno sempre pensato con nostalgia al paese di origine, mantenendo rapporti con i parenti che ancora oggi vivono a Polla. La mia è una testimonianza diretta raccolta circa venti anni fa nel corso di una trasmissione televisiva intervistando il giornalista Daniel D’Amico, fratello di Carlos, che venne alla ricerca delle proprie radici a Polla, ospitato dal cugino Vincenzo D’Amico. Tornato a Paisandù, Daniel dedicò due pagine del giornale per il quale scriveva al nostro incontro televisivo.

Nel 2006 il cugino Vincenzo ricambiò la visita in Uruguay dove conobbe Carlos e la sua famiglia (nella foto è con Carlos e la moglie Mary). Pochi anni dopo Carlos decise di cambiare lavoro e si trasferì in Spagna, ad Alicante, dove ha vissuto fino al giugno scorso quando si è spento amorevolmente assistito dalla moglie Mary e dai suoi figli.  Prima di spegnersi ha espresso ai familiari la volontà di essere cremato ed ha chiesto loro di trasferire l’urna con le sue ceneri nel cimitero di Polla, il paese dal quale era partito il nonno per cercare fortuna in Uruguay. I suoi familiari, la moglie Mary, le figlie Giovina e Giorgina con le rispettive famiglie hanno esaudito il suo desiderio e sono venuti a Polla per depositare l’urna in un oculo messo a disposizione dalla famiglia di Vincenzo D’Amico. Piace pensare che con la sua decisione Carlos, che non era mai stato a Polla, abbia voluto far sì che la moglie e gli altri congiunti potessero conoscere il paese dal quale il nonno era partito in cerca di fortuna. In fondo anche il figlio e i nipotini portano il cognome D’Amico.

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