
Si avvia a conclusione il progetto itinerante “Valle delle Radici: le Terre dei Migranti”. L’ultimo appuntamento è previsto per martedì 27 agosto a Polla, settima e ultima tappa del progetto finanziato dal MAECI in occasione del “2024: anno del turismo delle radici”. Alle ore 19:30 presso la Biblioteca Comunale “Prof. Vincenzo Curcio” si parlerà dell’emigrazione pollese e delle prospettive di sviluppo territoriale strettamente legate al turismo delle radici e a quello religioso. É prevista la partecipazione del Sindaco Massimo Loviso e dello scrittore e giornalista Geppino D’Amico. A seguire, l’inaugurazione della mostra “Memorie di Migrazioni” e la presentazione della piattaforma di digitalizzazione offerta da Epson Italia. La mostra itinerante “Memorie dell’emigrazione”, curata da Fabio Ragone (Associazione Culturale Tanos) che ha ideato l’intero progetto, sarà visitabile fino al 31 agosto dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 19,00.
Sempre presso la Biblioteca Comunale “Vincenzo Curcio” il 29 agosto (ore 19,00) è in programma un seminario sul dialetto pollese a cura di Vincenzo Andriuolo (Associazione Mòre Dianense). Il 30 agosto (ore 17,30) è in programma un Laboratorio di Genealogia a cura di Michele Cartusciello (Museo del cognome).
Il progetto “Valle delle Radici: le Terre dei Migranti” è stato promosso da un’aggregazione di sette comuni del Vallo di Diano (Sanza, Casalbuono, Padula, Monte San Giacomo, San Pietro al Tanagro Atena Lucana e Polla). In ogni borgo è stata allestita un’inedita mostra dedicata al fenomeno migratorio che, tra il 1870 e il 1970, ha coinvolto gran parte delle cosiddette aree interne italiane. Nel corso dei singoli eventi, curati da Fabio Ragone, sono vengono esposti oltre 60 documenti originali (testuali, grafici e fotografici) raccolti durante 15 anni di ricerca, dedicati alla Cultura Visiva dell’emigrazione italiana transoceanica. Nello stesso spazio espositivo è allestita una postazione per la documentazione grafica e fotografica offerta da Epson Italia. Grazie a uno scanner professionale sarà possibile digitalizzare immagini, documenti e negativi rappresentativi dell’emigrazioni, resi disponibili dalla comunità locale. In ogni comune sono stati tenuti seminari dedicati alla genealogia condotti da Michele Cartusciello (Direttore e creatore del Museo del Cognome) e di laboratori sulle lingue locali diretti da Vincenzo Andriuolo (Presidente dell’Associazione Mōre Dianense). In stretta connessione con le attività succitate è stata prevista inoltre la progettazione e la realizzazione di un ciclo di sette murales dedicati all’emigrazione valdianese (uno per ogni comune). Autore delle opere è stato l’artista locale Emanuele Sabatino. Grazie al tale progetto, i comuni coinvolti saranno certificati come “Italea – Comune delle radici italiane”.
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Il murale di Polla, realizzato da Emanuele Sabatino e collocato nei pressi della Casa Comunale, in collaborazione con L’Associazione “I Ragazzi del Ponte”, è dedicato al noto poeta Homero Manzi, nato in Argentina ma di origini pollesi. Homero Nicolas Manzione, questo il suo vero nome, nacque in Argentina nel 1907. Il nonno, Francesco Paolo, era nato a Polla nel 1860 ma, unitamente al fratello Vincenzo, si trasferì in Argentina dove sbarcò il 19 gennaio del 1886. In quello stesso anno da Polla emigrarono 278 persone. Dopo qualche anno sposò per procura Antonia Marmaro di Caggiano, che lo raggiunge a Buenos Aires. La loro unione fu allietata da 7 figli, tra cui Luigi che sarà il padre di Homero, nato il primo novembre del 1907. Tra i brani più famosi di Homero, musicati da importanti musicisti argentini, ricordiamo Viejo Ciego, Milonga Sentimental, Malena, Barrio de Tango e Sur. Homero si impegna anche in politica, in particolare per i diritti della classe proletaria, costituita dagli immigrati che rappresentano ormai gran parte della popolazione di Buenos Aires. Per questo motivo Homero si trova ad appoggiare nel ’46 il nuovo Presidente della Repubblica, Juan Domingo Perón, il quale con il suo programma populistico, nazionalistico e modernizzatore, mostra di avere gli stessi obiettivi di Forja.
Per l’appoggio a Perón, Homero Manzi viene cacciato dall’UCR (l’associazione dei poeti argentini), ma egli ancora una volta mostra il suo spirito battagliero con un discorso pronunciato per radio, nel corso del quale afferma: “la politica non è un torneo sportivo, dove si scende in campo per sconfiggere l’avversario. Quando in politica l’avversario può realizzare gli stessi principi a cui noi aspiriamo, non si deve far altro che assecondare la loro realizzazione”. Homero Manzi muore in ancor giovane età, nel 1951. Nel 2009 è stato girato un film sulla sua vita dal titolo Homero Manzi, un poeta en la tormenta.