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Cinema, l’Arminuta del regista salese Giuseppe Bonito stasera in prima visione sulla Rai

di GIANFRANCO STABILE

L’Arminuta, film di Giuseppe Bonito, sarà stasera su Rai Tre. La pellicola, tratta dall’omonimo best seller di Donatella Di Pietrantonio, sarà trasmessa in seconda serata a partire dalle 23.15. Per chi non ama fare le ore piccole poi c’è l’opportunità di visionarlo, subito dopo la prima visione su Rai Uno, in qualunque momento su Ray Play, via app o sito web, essendo la pellicola prodotta da Rai Cinema.

L’ARMINUTA
trailer

A darne l’annuncio lo stesso Giuseppe Bonito sulle sue pagine social. Il filmmaker salernitano, con origini anche lagonegresi, continua dunque nel suo periodo d’oro. Dopo il diploma nel prestigioso Centro Sperimentale di Cinematografia a Cinecittà, Bonito ha iniziato con uno dei maestri del cinema italiano: Nanni Moretti. La sua opera prima, Pulce non c’è, è diventata la pellicola di riferimento per l’Autismo in Italia. Dopo numerose serie di successo su varie piattaforme, ha diretto il pluripremiato Figli di Mattia Torre, cui succede brillantemente alla regia a causa della prematura scomparsa dello stesso Torre poco prima dell’inizio delle riprese.

Raggiunto telefonicamente, Bonito, preso da mille progetti, scambia volentieri qualche veloce battuta. “Sto lavorando ora alla post-produzione delle immagini di Mike” la mini serie racconta la vita privata di Mike Buongiorno, leggendario presentatore TV scomparso nel 2009. “Un uomo, oltre che un personaggio, particolarmente intrigante. La mia generazione conosce solo dagli anni ’80 in poi. Eppure prima ha avuto una vita molto intensa: si pensi che ha fatto anche la Resitenza!“.

Mike dovrebbe andare in onda in questo tardo autunno, trasmesso in 2 serate. Le riprese sono durate 9 settimane tra la Bulgaria, Torino e il Cilento. E dopo? Bonito riserva una sorpresa. “Appena avremo finito il montaggio di Mike mi dedicherò alla scrittura: scriverò sceneggiature per il cinema, poi chissà…“.

L’Arminuta: sinossi e riconoscimenti

In una estate del 1975 a Pescara, una ragazzina di tredici anni viene improvvisamente restituita alla famiglia di origine, cui non sapeva di appartenere. È costretta a lasciare alle spalle tutta la sua vita agiata precedente. Lo scontro tra il mondo dell’arminuta”, “la ritrovata”, e quello della sua nuova famiglia è dirompente per tutti. Da romanzo vincitore del Premio Campiello. Un David di Donatello per la migliore sceneggiatura non originale 2022.

GIUSEPPE BONITO, secondo da sinistra, con i giornalisti di ValloPiù Antonio Sica, Angela Freda e Gianfranco Stabile
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