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Con-Tatto – Gioco d’Azzardo, nel Salernitano quasi 3mila euro di giocate on-line pro-capite all’anno. E a Castel San Giorgio… (VIDEO)

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Nella nostra Regione il 22 maggio scorso è stato celebrato il “No Gambling Day”, giornata istituita nel 2020 dalla Regione Campania e dedicata alla sensibilizzazione e alla consapevolezza sui rischi e i danni correlati al fenomeno del gioco d’azzardo. Nell’occasione si è tenuta a Napoli una conferenza stampa per presentare le attività dell’Osservatorio Regionale sul Disturbo del Gioco d’Azzardo (DGA) diretto dal dottore Aniello Baselice.  Tra i presenti all’incontro anche il presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Sull’argomento abbiamo intervistato il dottore Baselice con il quale abbiamo analizzato i risultati dell’incontro dal quale è emerso un quadro molto preoccupante per un fenomeno che interessa principalmente i giovani. Torniamo sull’argomento perché ci sono alcune importanti novità.

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Nel corso della conferenza stampa del 22 maggio scorso è emerso un dato davvero preoccupante: per gioco d’azzardo la Campania è la Regione che ha il maggior numero di utenti in Italia: 3.334 pazienti, in netta prevalenza maschi, presi in carico dai 42 SERD. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca ha evidenziato che “il gioco d’azzardo è una parte della società italiana che soffre, connessa alla sofferenza psichica e all’uso dei social media tra i giovani. Siamo di fronte ad una sfida difficile per cui la regione ha potenziato il supporto psicologico sul territorio”. Da parte sua il responsabile dell’Osservatorio, Aniello Baselice, ha evidenziato “l’importanza della formazione e dell’interazione con gli operatori del settore”. Per Baselice, responsabile della struttura Terra Futura, una delle pochissime in Campania,attiva da un anno con ottimi risultati presso l’ospedale di Sant’Arsenio, “Il DGA è un disturbo ormai riconosciuto. Se ci deve essere un gioco deve permettere di ‘vincere’ a tutti, nel senso che devono essere tutelati tutti gli interessi. Tra le nostre proposte c’è quella di maggiore prevenzione, costruendo percorsi di identificazione dei processi problematici. Importante anche la tutela dei minori, magari facendo prevenzione con la formazione dei gestori”.

In occasione del “No Gambling Day” non sono mancate altre iniziative. Oltre alla conferenza stampa Napoli è stata al centro di un’altra importate iniziativa per merito della Rete “Mettiamoci in gioco” che ha organizzato dei banchetti in Piazza del Gesù per sensibilizzare la popolazione sui gravi rischi legati al gioco d’azzardo. Nell’occasione cittadini e famiglie hanno potuto ricevere informazioni sui rischi del gioco d’azzardo e sulle risorse disponibili per combattere questa dipendenza. Al tempo stesso i responsabili della Rete hanno inteso protestare contro il nuovo schema di riordino del comparto proposto dal Governo. Recentemente, infatti, è stato approvato dalle Commissioni parlamentari Finanza e Bilancio al Senato un disegno di legge che introduce nuovi gratta e vinci online e apre le porte al betting nell’area Schengen, allargando così il giro di scommesse. Per i promotori dell’iniziativa “tali misure rischiano di incrementare significativamente l’accesso al gioco d’azzardo, aggravando i problemi di dipendenza”. Quindi, “Mettiamoci in gioco” si oppone fermamente a queste misure e chiede un deciso cambio di rotta e chiede una legge quadro che riduca l’offerta del gioco d’azzardo e risponda alle conseguenze negative per la salute e il benessere sociale.

La conferma che la situazione è fonte di grande preoccupazione è data da quanto emerso dalla lettura dei dati resi pubblici nei giorni scorsi da Federconsumatori e Cgil che hanno presentato il “Libro nero dell’azzardo. Mafie, Dipendenze, Giovani”. Edizione 2024”. Sono 82 i miliardi raccolti nell’azzardo in rete nel corso del 2023; erano 49 nel 2020. In quattro anni si registra una crescita del 67%. Nel corso del 2023 ogni italiano/a tra i 18 ed i 74 anni (range nel quale si concentra la quasi totalità dei giocatori) ha “investito” in azzardo 1.926 euro. Una cifra che ovviamente va riparametrata sui giocatori reali, quelli che con diversa frequenza hanno giocato online. Le modalità del gambling online consentono una buona mappatura territoriale delle somme investite. E’ diffusa la valutazione che si scommetta di più dove i redditi sono più alti. Se si guardano le mappe ed i diagrammi si scopre che è esattamente il contrario. Campania, Sicilia e Calabria nel 2023 hanno sfondato il muro dei 2000 euro giocati online pro-capite (neonati compresi). Molise, Puglia e Basilicata lo faranno probabilmente nel 2024. I cittadini del Veneto e del Trentino-Alto Adige giocano online, pro-capite, un terzo di quanto giocato in Campania. Nel Sud e nelle Isole si spende esattamente il doppio rispetto al nord.

La notizia più sorprendente e preoccupante al tempo stesso viene dalla provincia di Salerno.Secondo il “Libro nero del gioco d’azzardo”, redatto in base ai dati forniti dall’Agenzia Dogane e Monopoli, nel 2023 tra i comuni con più di diecimila abitanti, considerando la popolazione di età compresa tra i 18 e i 74 anni, Castel San Giorgio, in provincia di Salerno, vanta un triste primato nazionale: le giocate on line annue pro-capite sfiorano l’enorme cifra di circa 12.000 euro. Un numero quasi triplo rispetto all’anno precedente quando si era toccata, comunque, la ragguardevole cifra di 4.999,29 euro. La media italiana si attesta a 1.925,83 euro, quella regionale a 2.117 euro e, infine, quella della provincia di Salerno a 2.925,20 euro.

Ma c’è di più: anche per Federconsumatori e Cgil va letta negativamente la recente normativa in materia di azzardo online, varata dall’attuale Governo, mentre cresce la preoccupazione rispetto alle norme annunciate in materia di azzardo fisico. Si annunciano norme che, in nome di una uniformità di regole per gli imprenditori del settore, azzererebbero nei fatti il ruolo delle Regioni e dei Comuni, riducendo ai minimi termini i vincoli posti in materia di insediamenti, localizzazione e orari dei locali dell’azzardo. Sarebbe un autentico colpo di spugna su anni di tentativi di contenere gli effetti dell’azzardo, sul lavoro di tante associazioni, della Chiesa, di tanti operatori della Sanità Pubblica, della Scuola e di migliaia di amministratori locali. Un deciso colpo di spugna anche sulla speranza di invertire i numeri clamorosi e impietosi proposti da Federconsumatori e Cgil. Si avverte, quindi, l’esigenza di costruire un intergruppo tra quei parlamentari che ritengono indispensabile ridurre al più presto i volumi e l’offerta d’azzardo, mettendo al centro la salute delle persone.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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