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Con-Tatto – La Campania secondo De Luca: “Qui comando io!”

Scontro tra De Luca e Schlein

Di Geppino D’Amico

Il 14 e 15 luglio, il Partito Democratico scende in Piazza per ribadire la netta contrarietà al disegno di legge Calderoli sulla autonomia differenziata. La scelta di Napoli non è stata casuale ma dettata dalla convinzione, espressa più volte dai vertici del partito, che senza il Mezzogiorno l’Italia non cresce. E con il disegno di legge Calderoli il Sud farebbe un ulteriore passo indietro. L’invito a partecipare e offrire il proprio contributo è aperto a tutti: amministratori, mondo della cultura, del lavoro e dell’economia. La due giorni sarà conclusa dalla segretaria nazionale Elly Schlein  ma al momento non è certa la presenza del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che non sembra essere d’accordo. In compenso pare apprezzi molto la canzone “Qui comando io”, che Gigliola Cinquetti cantava nel 1972, quando De Luca aveva poco più di vent’anni.

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Non passa una settimana senza che non leggiamo nuove critiche al progetto di legge sull’autonomia differenziata vagheggiata dal ministro leghista Roberto Calderoli. A parte la decisione del PD di indire una manifestazione a Napoli di cui abbiamo parlato nell’incipit di oggi, ha creato molto rumore le decisone di Giuliano Amato, Franco Gallo, Alessandro Pajno e Franco Bassanini di lasciare il comitato per “l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni”, che era stato istituito dal ministro per trovare delle ‘coperture’ bipartisan al suo disegno di legge sull’autonomia differenziata.

Dimissioni che vanno ad aggiungersi a quelle presentate in precedenza da Sabino Cassese e da due esponenti Dem di primo piano, Luciano Violante e Anna Finocchiaro, “costretti -hanno dichiarato- a prendere atto che non ci sono più le condizioni per una partecipazione ai lavori” e con l’auspicio che “nei prossimi mesi maturi un ripensamento che riporti il percorso di attuazione dell’autonomia nei binari definiti dalla Costituzione”. Il ministro Calderoli con la solita flemma si è detto “sorpreso e rammaricato, trattandosi non solo di esperti ma anche di amici ed ex colleghi con i quali ho lavorato da decenni”. Comunque ha affermato che se ne farà una ragione, sperando che queste dimissioni non abbiano un risvolto politico ed ha poi assicurato che “il disegno di legge non subirà nessuno stop”.

Non la pensano così le opposizioni che sono tornate all’attacco. Per il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia , “le dimissioni sono una sonora bocciatura della riforma”; per il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca “sono un requiem per quel provvedimento”; per la grillina Alessandra Maiorino “sono una pietra tombale sul disegno di legge Calderoli”, mentre un altro 5 stelle, il vice presidente del Movimento Riccardo Ricciardi ha affermato: “L’obbrobrio della Lega sull’autonomia differenziata incassa bocciature e dissenso, Meloni ne prenda atto”. Per la salernitana Mara Carfagna di Azione, già ministra per il Sud, quelle dimissioni rappresentano “un colpo da ko a una riforma iniqua”. E Davide Faraone di Italia Viva non ha dubbi: “Il disegno di legge di Calderoli è strutturalmente sbagliato”.

Merita un approfondimento la posizione del Pd, finora in difficoltà, che dopo le dure polemiche interne tra i vertici nazionali e il governatore della Campania riceve una boccata di ossigeno. Le dimissioni di Amato, Gallo, Pajno e Bassanini rappresentano indubbiamente un trampolino di lancio per la convention del 14 e 15 luglio a Napoli, dedicata proprio all’autonomia differenziata. Nata tra molte difficoltà quell’iniziativa, a cui De Luca, in polemica con Elly Schlein, ha lasciato intendere di non voler partecipare definendola “uno spot che non serve a nulla”. Preceduta dal timore di un flop, adesso quella manifestazione assume una valenza diversa; non a caso al Partito democratico suonano la carica: “Ribadiremo la nostra contrarietà al disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata perché senza il Mezzogiorno l’Italia non cresce”, questo lo Schlein pensiero.

Da parte sua il Governatore della Campania rivendica con forza la promogenitura della lotta all’autonomia differenziata e nel corso di un recente convegno proprio sull’autonomia differenziata, organizzato a Salerno dal sindacato pensionato della CGIL, dopo la rottura totale con la segretaria dem Elly Schlein, definita “cacicca ante litteram”, ha ironizzato sulla manifestazione voluta dalla segreteria nazionale del partito, prima annunciata, poi saltata, ora confermata a Napoli presso la location è la fondazione Foqus il 14 e 15 luglio: “Da grande evento a convegno”.

Che dire? Appare evidente che la battaglia tutta interna ai Dem è diventata cruenta dopo il declassamento imposto da Elly Schlein al primogenito del Governatore da vice capogruppo a Segretario del gruppo alla Camera ma è addirittura inevitabile dopo il commissariamento del Partito in Campania e dopo il “niet” della stessa Schlein al terzo mandato che, se confermato, vieterebbe a De Luca di ricandidarsi alla guida della Campania.

E su questo il Governatore non sembra avere dubbi: conferma quotidianamente la volontà di restare a lungo alla guida della Regione ancora per anni e, in tema di autonomia, preannuncia una manifestazione ‘politica’ a fine settembre. Sarà quella la sede dello strappo? Certamente sarà una chiamata alle armi, una prova di forza muscolare e di consenso per dimostrare che, come cantava Gigliola Cinquetti mezzo secolo fa, “Qui (a Napoli) comando io”. Per una prima risposta non ci resta che aspettare la fine dell’estate che, non solo dal punto di vista climatico ma anche dal punto di vista politico, è diventata rovente.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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