“Ho preso atto con soddisfazione dell’apertura manifestata dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha pubblicamente manifestato la volontà di rivalutare la possibile riapertura di alcuni dei Tribunali soppressi con il Decreto-Legge 155 del 2012. Si tratta di uno sviluppo importante che conferma come, a seguito delle proposte di legge sulla Revisione delle Circoscrizioni Giudiziarie avanzate dalle Regioni Campania, Abruzzo, Toscana, Lombardia e Calabria, il problema dei Tribunali ingiustamente soppressi è diventato un caso nazionale”. È quanto afferma il Consigliere Regionale Corrado Matera in seguito alle recenti dichiarazioni del Ministro Nordio nel corso del “Question Time” svoltosi alla Camera.

“Portare alla ribalta nazionale -continua Matera- le nocive conseguenze della Legge per il Riordino della Geografia Giudiziaria, ed in primis l’ingiustificata chiusura del Tribunale di Sala Consilina, era una delle finalità che mi hanno motivato a presentare la proposta di legge regionale approvata dal Consiglio Regionale della Campania. Era ed è una battaglia difficile, ma doveva e deve essere assolutamente combattuta per il nostro territorio. Oggi le proposte di legge approvate dalle Regioni hanno portato a un primo importante step: il Ministro Nordio si è impegnato pubblicamente a rivedere la Geografia Giudiziaria”.
Matera continuerà come sempre a seguire con serietà e determinazione la vicenda della riapertura del Tribunale di Sala Consilina. “Già in passato -sottolinea il consigliere Regionale di Teggiano- la ho definita la madre di tutte le battaglie. Se anche c’è stato un momento nel quale in pochi hanno continuato a crederci, l’attività per la riapertura del Foro di Giustizia del Vallo di Diano non si è mai fermata, e mai si fermerà. E ora più che mai -conclude Matera- va portata avanti, con rinnovata convinzione”.
Apprezzo moltissimo l’iniziativa di Corrado Matera e confido di poter dare anche io un piccolo contributo al successo di una battaglia giusta.
Per lealtà riconosco di non essere stato particolarmente turbato della chiusura, venendo da esperienze assolutamente inaccettabili. Ho avuto a che fare con un Procuratore della Repubblica (credo che si chiamasse Santacroce) che fece spendere ben 9 milioni di lire di traduzioni per ottenere l’autoizzazione a procedere contro di me da parte del Parlamento europeo per un’opera civile realizzata almeno 10 anni prima del mio insediamento a sindaco. Tutto finì con una mia lettera, dettatami da un magistrato serio e, beneficiato di scuse a denti stretti, fu archiviato il tutto. Poi, sempre lo stesso integerrimo procuratore aprì un’inchiesta sull’allora hotel Europa di Buonabitacolo, perché, secondo l’illustre giurista, avendo io, in quanto Segretario confederale della UIL, fatto assegnare a Buonabitacolo una donazione dei sindacati americani, all’indomani del terremoto del 1980, e concludendo un accordo con il sindaco dell’epoca, Angelo Fiordelisi, per l’affidamento ventennale di un rustico in abbandono con l’obbligo di completarlo e trasformarlo in una residenza alberghiera da destinare a sede della scuola residenziale per i nuovi quadri della UIL (per inciso, l’attuale segretario gen/le della UIL, Paolo Bombardieri, fece il cuo primo corso in quella sede), dopo alcuni anni avviò un’inchiesta per reati del tutto inesistenti, arrivando a far chiamare a testimoni non meno di 200 persone; anche questa vicenda si chiuse con un’archiviazione.
Nel secondo semestre del 1996 presentai una querela a danno del defunto on. Fronzuti e del già sindaco di Sanza Siano per le infamanti, quanto inesistenti, accuse contro di me e la mia famiglia, pronunciate in occasione del comizio di chiusura della campagna elettorale. Bene! dopo anni, quando ormai vi era un altro procuratore, anche lui benemerito, chiesi di esaminare il contenuto del fascicolo e vi trovai solo la querela per diffamazione presentata dall’avv. Torre di Salerno…..poi nessun atto conseguente, tranne la nomina a mia firma di un nuovo avvocato di Sala, in sostituzione di Torre; peccato che il nuovo avvocato non produsse neanche una riga a mia tutela, ovviamente non per cattiveria, ma per accomodamento con le due brave persone che mi avevano offeso.
La vicenda che più mi turbò a suo tempo fu quello di un processo per usura che per abiltà degli avvocati e accondiscendenza dei magistrati durò la bellezza di 10 anni, coinvolgendo umilissime persone che dovettero difendersi a loro spese per il denaro circolate a loro insaputa sui loro conti correnti, rendendo la vita difficile a una delle persone più specchiate del Vallo di Diano, quale fu l’indimenticabile Piero Nicodemo, e interrogando me, teste con diretta conoscenza di certi eventi, solo per pochi secondi nell’ultima udienza, con la condanna degli imputati ….alleggerita e apprezzata perché compensata con l’amnistia della pena.
Confesso che a suo tempo la chiusura del Tribunale mi sembrò, per qualche verso, comprensibile.
Ho cambiato del tutto la mia opinione, quando, per una penosa controversia tra miei parenti, alcuni molto stretti, mi sono trovato a dover andare più di una volta al Tribunale di Lagonegro per testimoniare, trovandomi dinanzi ogni volta un magistrato diverso, una sola volta di carriera, poi un magistrato onorario sempre diverso; il verbale redatto dagli avvocati che, per reciproca attenzione, hanno sempre evitatoo di marcare i punti di maggior distanza nelle loro tesi. I testimoni palesemente falsi non vsono mai stati almeno ammoniti con una ramanzina. L’unico testimone attendibile per ragioni di età, di coinvolgimento familiare, di inoppugnabile conoscenza diretta degli eventi sono io, ma, per misteriose ragioni, credo di essere il meno considerato.
Al punto in cui stanno le cose, la soppressione del Tribunale di Sala non ha comportato affato riduzione dei costi di gestione, non ha ristretto i tempi di durata dei processi, anche quelli di minor peso, non ha offerto ai cittadini una modalità più efficiente di svolgimento dei procedimenti giudiziari. Aggiungo che anche l’utilizzo delle tecnologie moderne, quali computer e reti digitali, appare chiaramente approssimativo e obsoleto.
Da ultimo, è bene mettere in evidenza che la teoria della concentrazione, che già 20 anni fa era superata, oggi è assolutamente idadeguata, fonte di sprechi e di inefficienze, con la conseguenza di impennare i costi e di accentuare i disagi dei cittadini e degli operatori del settore.
Oggi è il tempo delle reti e, da un lato, è opportuno che tutto il sistema pubblico si riorganizzi applicando il sistema a rete e valorizzando il criterio della prossimità territoriale; dall’altro, è necessario che l’espletamento di ogni incombenza pubblica abbia tempi ristretti, soprattutto nel campo della corretta applicazione delle leggi.
Alla luce di queste considerazioni, il Tribunale di Sala Consilina va riaperto, non in nome di un malinteso localismo, ma in nome di un funzionamento efficiente dei rapporti tra cittadini, soggetti economici e giustizia.
Ognuno e” Cicero pro domo suo. Solo per l’esistenza di Santacrice e’ stati bene chiudere S. Consilina. Ah! Mani strappate alla vanga!
Ognuno e” Cicero pro domo suo. Solo per l’esistenza di Santacrice e’ stato bene chiudere S. Consilina. Ah! Mani strappate alla vanga!