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A San Pietro al Tanagro un incontro per ricordare Sandro Pertini, il Presidente “più amato dagli Italiani”

“Ciao Sandro, Il Presidente Pertini”: questo il tema dell’incontro che si terrà venerdì, 24 febbraio (ore 18,00) presso il Polo Multimediale del Comune di San Pietro al Tanagro. Il programma prevede il saluto del sindaco Domenico Quaranta e gli interventi di Giuseppe Della Luna (studente universitario), Gennaro Falabella (segretario provinciale UIL) e Carmelo Bufano (autore del libro “C’era una volta il P.S.I. da queste parti d’Italia”). Sarà presente il consigliere regionale del PSI, Andrea Volpe. Interverrà in webinar il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli. Coordinerà i lavori il presidente del consiglio comunale di San Pietro al Tanagro, Antonio Pagliarulo. Con questa manifestazione gli organizzatori intendono ricordare il presidente della Repubblica più amato dagli Italiani, scomparso il 24 febbraio 1990.

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Alessandro Pertini era nato a Stella (Savona) il 25 settembre 1896. Laureato in giurisprudenza e in scienze sociali, ha partecipato alla prima guerra mondiale; ha intrapreso la professione forense e, dopo la prima condanna a otto mesi di carcere per la sua attività politica contro il Fascismo, nel 1926 è condannato a cinque anni di confino. Sottrattosi alla cattura, si è rifugiato a Milano e successivamente in Francia, dove ha chiesto e ottenuto asilo politico, lavorando a Parigi. Anche in Francia ha subito due processi per la sua attività politica. Tornato in Italia nel 1929, è stato arrestato e nuovamente processato dal tribunale speciale per la difesa dello Stato e condannato a 11 anni di reclusione. Scontati i primi sette, è stato assegnato per otto anni al confino: ha rifiutato di impetrare la grazia anche quando la domanda è stata firmata da sua madre.

Tornato libero nell’agosto 1943, è entrato a far parte del primo esecutivo del Partito socialista. Catturato dalla SS, è stato condannato a morte. La sentenza non ha luogo. Nel 1944 è evaso dal carcere assieme a Giuseppe Saragat, ed ha raggiunto Milano per assumere la carica di segretario del Partito Socialista nei territori occupati dal Tedeschi e poi dirigere la lotta partigiana: è stato insignito della Medaglia d’Oro. Conclusa la lotta armata, si è dedicato alla vita politica e al giornalismo. È stato eletto Segretario del Partito Socialista Italiano di unità proletaria nel 1945. E’ stato eletto Deputato all’Assemblea Costituente. È stato eletto Senatore della Repubblica nel 1948 e presidente del relativo gruppo parlamentare. Direttore dell'”Avanti” dal 1946 al 1947 e dal 1949 al 1951, nel 1947 ha assunto la direzione del quotidiano genovese “Il Lavoro”. È stato eletto Deputato al Parlamento nel 1953, 1958, 1963, 1968, 1972, 1976. È stato eletto Vice-Presidente della Camera dei Deputati nel 1963. È stato eletto Presidente della Camera dei Deputati nel 1968 e nel 1972. Dopo il fallimento della riunificazione tra P.S.I. e P.S.D.I. aveva rassegnato le dimissioni, respinte da tutti i gruppi parlamentari. È stato eletto Presidente della Repubblica l’8 luglio 1978 (al sedicesimo scrutinio con 832 voti su 995). Ha rassegnato le dimissioni il 29 giugno 1985: è divenuto Senatore a vita quale ex Presidente della Repubblica.

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