di Gianfranco Stabile
Ancora un ruolo di spessore per Andrea Di Maria, questa volta in una fiction che la prima rete nazionale dedica al Generale Dalla Chiesa. L’appuntamento imperdibile è per le 21.20 di Lunedì 9 Gennaio 2023 RAI UNO.
L’attore originario di Sala Consilina è sempre più a suo agio in ruoli anche drammatici. Questa volta sarà spalla forte di Sergio Castellitto/Dalla Chiesa nel ruolo dell’agente Trucido.

Un ruolo chiave, come si apprende dalla cartella stampa Rai sulla miniserie di 4 puntate:
TRUCIDO, interpretato da Andrea Di Maria è un personaggio ispirato a uno dei membri del Nucleo antiterrorismo. Flemmatico, spiritoso, pieno di una pacata ma solida sicurezza nei propri mezzi, Trucido sa far sorridere gli altri e sa partecipare alle azioni più pericolose con la stessa leggerezza. A sorreggerlo è un equilibro innato e un autocontrollo che dà sicurezza a tutti. Spetta a lui gestire Patrizio Peci, il capo colonna di Torino che, scegliendo di collaborare – primo brigatista nella storia – consentirà a dalla Chiesa di ferire a morte le Brigate Rosse.
“Il Nostro Generale”, è una serie tv in quattro serate in prima visione su Rai 1 il 9, 10, il 16 e 17 gennaio.
SINOSSI
A quarant’anni dalla strage di Via Carini (3 settembre 1982), la serie racconta la storia del Nucleo speciale antiterrorismo creato dal Generale Carlo Alberto dalla Chiesa – interpretato da Sergio Castellitto – per contrastare l’attacco delle Brigate Rosse allo Stato in quella che fu una vera e propria guerra per la difesa della democrazia.
Da una parte il Generale e un gruppo scelto di giovani carabinieri sotto copertura, addestrati con metodi investigativi innovativi per l’epoca, e dall’altra ragazzi altrettanto giovani, i brigatisti, che avevano l’obiettivo di sovvertire lo Stato democratico attraverso sequestri, omicidi e attentati. Le vicende del Paese – raccontate anche attraverso immagini e filmati di repertorio originali – si intrecciano a quelle personali dei protagonisti.
La serie si avvale della consulenza storica del giornalista Giovanni Bianconi e del coinvolgimento, in fase di produzione, dei familiari del Generale dalla Chiesa, di alcuni dei membri del Nucleo speciale antiterrorismo, di alcuni magistrati che hanno partecipato alle indagini e poi istituito i processi. Questo ha permesso di portare sullo schermo non solo la ricostruzione accurata di una vicenda storica ancora poco conosciuta, ma anche il racconto più intimo e personale della vita dei protagonisti.